lunedì 18 febbraio 2013

E’ ufficiale: viviamo nella barbarie!

Sono ancora scioccata da quanto accaduto questa mattina.
Avevo già avuto modo di constatare il livello di aggressività dei milanesi  alla guida.. E non vengo certo dal paesello di montagna in cui girano tutti in bicicletta. Roma, in confronto a Milano, sembra essere una comune di allegri compagnoni, che si sfottono in simpatia alla guida dei loro automezzi!
A milano, vigono  i seguenti  comandamenti:
1. chi suona per primo suona due volte 
2. ti insulto a prescindere, una cagata la farai prima o poi, no?
3. sbrigate che c’ho fretta!
Il problema è che il livore con cui vengono esternate le offese è imbarazzante, molte volte ai limiti della denuncia penale.
Questa mattina ero alla guida della mia piccola smart. Mi stavo immettendo in tangenziale, ergo rallentando con la freccia, transitavo entro la corsia tratteggiata, aspettando il momento buono per  fare la mossa del giaguaro e inserirmi nel flusso.
Il solito testa di minchia, 40enne con il macchinone, (oh, non se smentiscono mai!) arriva a tutta velocità, incurante del tratteggio che indica immissione (quindi RALLENTARE), e quasi sgommando decide di eseguire la manovra di sorpasso, suonando inferocito, tanto per sottolineare il suo “sproporzionato” ego automobilistico. Io, noncurante, continuo sulla destra a canticchiare, mentre penso a quanto la vita ci metta  quotidianamente a dura prova.
Il testa di cazzo, non contento, decide di iniziare una campagna di aggressione nei miei confronti. E non sto esagerando, rallenta sbandando(in tangenziale!) e mettendosi davanti alla mia macchina per insultarmi, costringendomi alla fine a FRENARE e di conseguenza, far inchiodare tutti quelli dietro di me. Io ero basita. Non sapevo cosa fare… il tipo, pure cesso, comincia a fare dei gesti concitati, (evidentemente)di offesa nei miei confronti, che non riesco a capire. Io sorrido, saluto con la mano e riparto superandolo sulla sinistra (con tanto di doppie frecce inserite), ancora sotto shock e fra lo stupore delle altre auto, ferme in tangenziale per il prurito di un coglione.
Tale simpatico signore, non contento, comincia una serie di manovre pericolosissime, con cui mi superava e frenava, evidentemente per mettermi in difficoltà e stringendomi pure verso il guard rail. Il tutto, ovviamente, accompagnato da insulti e gestacci.
 Io ero sempre più sconvolta, davvero! Non mi è mai capitata una cosa del genere e soprattutto, non mi è mai capitato di trovarmi così impreparata di fronte ad una tale violenza. Alla fine, il testa di minchia decide di mollare, mi supera rombando sulla destra e tagliandomi la strada (ovvio!)  scompare nell’oblio così come si era palesato..dal nulla!
Ora, voglio dire… non sarò certamente Ayrton Senna alla guida di una smart, non avrò nemmeno i riflessi di una lepre alle 8 di mattina.. Ma, giusto per sapere, che caxxo ho fatto per meritare tale violenta aggressione?
Il problema, come diceva un noto comico, non è dentro di noi. E’ proprio il caso di dirlo. La gente è stressata, frustrata e piena di problemi. Hanno tutti il mutuo da pagare, le rate del suv, poi… Uff! Non parliamone neppure. Due mogli da mantenere e qualche figlio sparso qua e la, a cui pagare la scuola tedesca e le lezioni private di tennis… perché sia mai che venga su senza un’appropriata educazione scolastica! L’Imu della casa al mare e di quella in montagna poi… Una vera batosta!
Ma la cosa decisiva rispetto al nostro comportamento sociale (sociopatico direi!) è lo stress del ritardo. Siamo sempre in ritardo!! Figurarsi un 40enne, col macchinone e i Ray ban specchiati… Deve correre a conquistare il mondo. Deve produrre per costruire un mondo migliore in cui crescere i suoi figli. Deve anche comprarsi una barca, se ce scappa!
E gli altri? Il prossimo che, per sfiga, si trova ad intralciare la corsa alla realizzazione di tali lodevoli  piani è solo un fastidio, una perdita di tempo!
Fanculo il prossimo… Schiacciamolo senza pietà!
Allora, mi viene da pensare:
Esimia testa di cazzo, che vedi solo te stesso e le nuove gomme antineve che hai montato su quella specie di autocarro da guerra… Rasserenati e pensa che niente e nessuno rappresenterà mai un riscatto a quel piccolo vermicello che alberga da anni in mezzo alle tue gambe! Neanche gli occhiali che porti sono un mezzo sufficiente per nascondere quel tuo sguardo vacuo e smarrito… nessuna rivalsa sul prossimo ti restituirà ciò che da anni hai perduto: la dignità, l’umanità e il ripetto (da parte degli altri però!)
Peraltro mi sembra troppo facile accanirsi con una donna che guida una smart, sarebbe come Han Solo, alla guida della Millenium Falcon di Star Wars, che spara su Arale alla guida del suo trabiccolo a pedali…
Caro Han, io ti auguro con tutto il cuore di riappropriarti di ciò che la vita, ingiustamente, ti ha tolto. Ma nel frattempo, nel dubbio, spero che tu vada a sfracellarti sul primo palo utile che incontrerai oggi tornando a casa. Così, magari… ma è solo un’idea, renderai felice tanta gente e restituirai il sorriso anche alle tue mogli (e al maestro di tennis, all’occorenza!)
Quanto meno, te ne sarai andato restituendo agli altri ciò che avevi ingiustamente sottratto durante tutti gli inutili anni della tua vita: il sorriso.

Sempre senza offesa per nessuno,
                                                        La vostra Criticona